Pinocchio non è mai stato il mio cartone preferito, da piccolina guardavo e riguardavo Gli aristogatti, La carica dei 101 oppure La spada nella roccia, tutte storie in cui era più facile focalizzarsi sul divertimento e le peripezie di gattini e cagnolini che cantavano e ballavano che percepire il sottile significato dietro la storia del più famoso burattino al mondo!
Onestamente posso dire che è stato bellissimo immergersi completamente nella storia di Pinocchio da adulta, visitando il paesino toscano dove tutto ebbe inizio, quando nel 1883 Carlo Lorenzini ne scrisse le avventure, che ad oggi è il libro per bambini più tradotto al mondo.

LA NASCITA DELLA STORIA DI PINOCCHIO
Inizialmente nata come breve racconto scritto a puntate e pubblicato sul giornale ottocentesco toscano Il Fanfulla, la storia di Pinocchio divenne un libro solo in un secondo tempo.
Infatti, i lettori del quotidiano, non contenti della brutta fine che fece il primo Pinocchio impiccato, spinsero l’autore a riscriverne il finale così che nacque il più conosciuto libro Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino.
Si può dire che sia il libro più tradotto al mondo anche per il suo sfondo pedagogico: le varie avventure, o meglio disavventure, del burattino insegnano con un pizzico di scetticismo ai più piccoli che bisogna fare attenzione alle apparenze e che i bravi bambini ascoltano i genitori e si impegnano a scuola.
Il profondo legame d’infanzia al borgo di Collodi porti l’autore a cambiare il nome d’arte con Carlo Collodi.
Bene una breve intro l’ho fatta, la storia la conosciamo bene o male tutti, perciò ora parliamo di viaggi!
COME ARRIVARE A COLLODI
Collodi è un borgo in provincia di Pescia, distante da Bologna circa 150km, ci si arriva prendendo l’autostrada in direzione Firenze con uscita a Chiesina.
Riconosci il posto in lontananza, avevo già letto che la cittadina ricorda il letto di un fiume per la forma sinuosa delle abitazioni in scia lungo le pendici della montagna e posso assicurarti che anche a me ha dato la stessa impressione!

La zona del paese dedicata a Pinocchio inizia in via Benvenuto Pasquinelli dove ad accoglierti c’è la statua di Pinocchio più alta al mondo, parliamo di ben 16 metri! Qui c’è un grande parcheggio dove consiglio di lasciare l’auto.

Tutto è dedicato alla favola, anche i nomi di chioschi, bar e negozi come ad esempio il bar C’era una volta, o la bottega Di Geppetto.
COSA VEDERE NEL PAESE DI PINOCCHIO
Che tu sia adulto non ci interessa perché la visita al Parco monumentale della favola è d’obbligo.
Ti assicuro che troverai un modo per divertirti e tornare bambino: io ho usato la teleferica (erano anni che non salivo su uno di quegli affari), ho scattato foto da matta nelle ambientazioni della favola, ho conosciuto la balena (o meglio il pesce cane secondo il libro) e trovato Geppetto nella sua pancia, sono scappata da sotto le gambe del carabiniere, ho sbirciato dalle finestre della casa della Fata e mi sono concessa ti giocare nel museo interattivo!
Il costo del biglietto si aggira intorno ai 25€ ad adulto: comprende anche l’accesso al Giardino di Villa Garzoni e, al suo interno, alla Casa delle Farfalle! Questi ultimi mi hanno lasciata senza parole, sono rimasta emozionata e con il desiderio di non uscire più da lì proprio come successe a Pinocchio nel Paese dei Balocchi!
La visita al parco ha una durata media di un paio d’ore tra foto e giochi vari.
IL GIARDINO DI VILLA GARZONI

Uscendo dal Parco, si attraversa la strada e si accede al Giardino Garzoni: si può descrivere come un immenso giardino a gradoni dove si mescolano lo stile orientale, tra statue di budda, scimmie e giungle, e lo stile barocco (solo io ho noto una certa somiglianza al giardino della Reggia di Caserta?)
TRAVEL TIPS:
Se pensi di fare come me, e tenere il giardino per l’ultima oretta prima di rientrare a casa, ti consiglio invece di dedicarci molto più tempo: io sarei stata lì almeno 2/3 ore, il parco è grande e bisogna mettere in conto di ripercorrere alcune tratte più di una volta perché non c’è un sentiero unico che tocca tutti i punti di interesse.

Dapprima ci si trova davanti a una piazza con due enormi fontane: sull’acqua galleggiano ninfee rosa e al centro i getti d’acqua salgono a toccare il cielo.

Sullo sfondo si susseguono diversi terrazzi, le statue di scimmie, tigri e leoni ti accompagnano nel percorso: si possono ammirare i pavoni, le diverse piscinette d’acqua e il piccolo ruscello centrale, fino ad arrivare in cima dove un bivio ti porta a destra verso la statua del budda e a sinistra verso il centro della giungla.

L’ingresso della giungla è delimitato da un ponte, con finestre a cerchio con affaccio sul labirinto, che conduce a un canneto.
È tutto talmente realistico che se ti fermi ad ascoltare il suono della natura ti sembra di essere passato in un attimo ne Il libro della giungla!
LA CASA DELLE FARFALLE A COLLODI
È dove si oltrepassa la giungla e si arriva nelle foreste pluviali tropicali che troviamo la Casa delle Farfalle!
Una grandissima serra che riproduce la vegetazione ed il clima tropicale ospita all’interno numerose specie di farfalle, tra le più grandi e colorate del mondo, insieme a uccellini e tartarughe.
Io non sono mai ancora stata in una foresta del genere ma posso dire di averne avuto un meraviglioso assaggio in quella mezz’oretta che ho passato dentro la serra!
Un caldo e un’umidità pazzesca, ma troppo troppo bello!
COLLODI E DINTORNI: COSA VEDERE
La mia gita in giornata a Collodi ha previsto come tappa il Ponte Sospeso di San Marcello Pistoiese, a circa un’oretta di distanza in direzione Bologna.

Se non hai timore di percorrere in auto delle stradine in mezzo alla montagna, strette e leggermente malmesse, ti consiglio di prendere la strada per godere di panorami unici dell’Appennino Tosco-Emiliano. Puoi trovare qualche scorcio nella cartella Toscana delle storie in evidenza su IG!
Questo Ponte Sospeso era il pedonale più lungo al mondo fino al 2006!
Ha un accesso gratuito, lo si attraversa in soli 10 minuti, e ai più paurosi dico che anche se soffro di vertigini non è stato troppo traumatico! Le chiome degli alberi sono alte e presenti per la maggior parte del percorso quindi non si percepisce troppo l’altezza se non nella parte finale dove si arriva in corrispondenza del letto del fiume.

Si può lasciare l’auto nel parcheggio di via Le Ferriere.
Attenzione: non scendere a piedi via Anghiari, per l’accesso al ponte dovrai passare in mezzo al parchetto con le panchine.
Proprio sotto al ponte c’è il Bar-Ristorante Laghetto del Ponte Sospeso, non vi dico che buon profumino arrivava all’ora di pranzo! È spesso affollato perciò consigliano di prenotare il tavolo se non si vuole rimanere a bocca asciutta.
Qui si può pescare e lasciare i bambini giocare nel piccolo parchetto.
Questa gita è giunta al termine, se andrai a visitare uno di questi posti puoi farmelo sapere taggandomi su instagram oppure scrivendomi, ne sarò molto felice!
Ci vediamo alla prossima gita.
Buon viaggio!
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Secondo me “Pinocchio” si apprezza veramente da adulti. Io l’ho ripreso dopo aver visitato Vernante, dove ci sono le sue storie dipinte sulle case. Mi sa che s’impone un viaggio a Collodi a questo punto…
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